Convegno nazionale della Società Filosofica Italiana "Eredità culturale, filosofia e altri saperi"
Il concetto di eredità culturale, introdotto dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa nel 2005 a Faro e sottoscritta dall’Italia nel 2013, contiene due elementi innovativi di rilievo. Il primo è l’idea che il patrimonio culturale è costituito da risorse materiali ed immateriali ereditate dal passato nelle quali i popoli riconoscono l’espressione dei propri valori. Il patrimonio culturale, dunque, rappresenta il legame indissolubile fra presente e passato.
Il secondo è rappresentato dall’introduzione del concetto di “comunità di eredità culturale”: nel patrimonio culturale, infatti, s’inscrive la biografia spirituale di una nazione, testimonianza indelebile delle storie collettive ed individuali di chi ci ha preceduto ed è questo lo spazio entro il quale è possibile liberarsi dalla “dittatura” del presente consentendoci da un lato di prendere coscienza della nostra fragilità e finitudine, dall’altro di coltivare ed esaltare le nostre aspirazioni di futuro.
Il valore che il patrimonio culturale possiede, dunque, è dato dal contributo fondamentale allo sviluppo umano e al miglioramento della qualità della vita.
“È per questo che ciò che oggi chiamiamo patrimonio culturale è uno dei più potenti serbatoi di futuro, ma anche uno dei più terribili banchi di prova che l’umanità abbia mai saputo creare” (Tommaso Montanari). È dunque necessario che le comunità partecipino attivamente al processo d’identificazione, protezione e valorizzazione dei beni culturali cosicché i vari saperi possano essere integrati con quelle conoscenze che consentano un più facile accesso e una maggiore interazione con questo patrimonio.
Il secondo è rappresentato dall’introduzione del concetto di “comunità di eredità culturale”: nel patrimonio culturale, infatti, s’inscrive la biografia spirituale di una nazione, testimonianza indelebile delle storie collettive ed individuali di chi ci ha preceduto ed è questo lo spazio entro il quale è possibile liberarsi dalla “dittatura” del presente consentendoci da un lato di prendere coscienza della nostra fragilità e finitudine, dall’altro di coltivare ed esaltare le nostre aspirazioni di futuro.
Il valore che il patrimonio culturale possiede, dunque, è dato dal contributo fondamentale allo sviluppo umano e al miglioramento della qualità della vita.
“È per questo che ciò che oggi chiamiamo patrimonio culturale è uno dei più potenti serbatoi di futuro, ma anche uno dei più terribili banchi di prova che l’umanità abbia mai saputo creare” (Tommaso Montanari). È dunque necessario che le comunità partecipino attivamente al processo d’identificazione, protezione e valorizzazione dei beni culturali cosicché i vari saperi possano essere integrati con quelle conoscenze che consentano un più facile accesso e una maggiore interazione con questo patrimonio.