“Paolo Gobetti. Fra cinema e storia” – 3 dicembre

Una giornata di studi, a cent’anni dalla nascita, Paolo Gobetti, partigiano, cineasta e fondatore dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza.

PROGRAMMA

3 dicembre 2025
Sala Conferenze Polo del ‘900

/ ore 9.00 APERTURA
Alessandro Rubini – direttore Polo del ‘900
Cecilia Pennacini – presidente Archivio nazionale cinematografico della Resistenza

INTRODUZIONE
Paola Olivetti (direttrice Archivio nazionale cinematografico della Resistenza)
Tra cinema e storia: Paolo Gobetti

/ ore 9.30
Steve Della Casa (CSC, Cineteca nazionale)
Frammenti di un’intervista a Paolo Gobetti

Giaime Alonge (Università di Torino)
Quello che non ti aspetti. Paolo Gobetti critico dell’Unità

Mariapaola Pierini e Elio Sacchi (Università di Torino)
«Non è una cosa teorica, è una scelta naturale»: prassi e forme dei documentari di Paolo Gobetti

Silvio Alovisio e Fabrizio Loreto (Università di Torino)
“Uno strumento di lotta”. Cinema militante e nuova classe operaia in Scioperi a Torino (1962)

/ coffee break

Elena Testa (Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, CSC)
Campo e controcampo/I filmati ritrovati di Scioperi a Torino e gli scioperi del 1962 girati dalla Fiat

Luca Barra (Università di Bologna)
Qui, Studio One. Paolo Gobetti critico e “traduttore” televisivo

Simone Dotto (Università di Udine)
Fuori Formato/fuori sala. Paolo Gobetti e l’inchiesta filmata al tempo della convergenza cine-televisiva

Modera Steve Della Casa

/ ore 15.00

Bruno Gambarotta
Storia di un’amicizia

Franco Prono
Alle origini dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza

Andrea Gobetti
Paolo Gobetti sopra e dentro le montagne

Alessandro Amaducci
Tecnologie delle memoria

Daniele Gaglianone
Come una camminata in montagna. La leggerezza e la determinazione di un vecchio ragazzino

Giovanna Boursier
Un maestro di Resistenza

/ ore 17.00 RICORDI E TESTIMONIANZE
Paolo Bertetto, Tonino De Bernardi, Melina Bracco, Marta Teodoro, Emanuela Piovano, Corrado Borsa, Pietro Polito.

Modera Bruno Gambarotta

CONCLUSIONI