2 dicembre ore 21 Convegno: Comunisti e riformisti, l’eredità di Giorgio Amendola nella storia del PCI
A cento anni dalla nascita del Partito Comunista Italiano è utile e opportuno promuovere una riflessione sul “riformismo” all’interno di quel partito che, nonostante le apparenze, non era affatto un monolite ideologico. E proprio attorno a Giorgio Amendola, sino alla sua scomparsa, si organizza l’anima riformista del PCI, con una vera e propria scuola di quadri dirigenti comunisti (Giorgio Napolitano, Gerardo Chiaromonte, Napoleone Colajanni, Ruggiero Spesso, Eugenio Peggio) che insieme ad altri esponenti “togliattiani” come Paolo Bufalini, Girolamo Licausi, Pietro Grifoni, Emilio Sereni ed Emanuele Macaluso costituirono il nucleo centrale dell’orientamento riformista di stampo europeo che contraddistinse il PCI a partire dal XI Congresso del 1966. Attorno a questa spina dorsale riformista si inserisce anche la svolta europeista del PCI che da oppositore dell’integrazione europea divenne una forza compiutamente europeista con uno sguardo verso le socialdemocrazie europee.Questo nucleo riformista, dopo la scomparsa di Giorgio Amendola nel 1980, sotto la guida di Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso e Gerardo Chiaromonte, venne poi definito negli anni 80 e 90 la cosiddetta corrente “migliorista” del PCI e del PDS, una delle realtà centrali del dibattito politico all’interno dei quei partiti e nell’opinione pubblica. Partendo dunque dalla figura di Giorgio Amendola questo convegno sarà l’occasione di una riflessione sulla storia del PCI e di alcune delle sue personalità più significative.
Programma del convegno
2 dicembre 2021 ore 21 in via Tollegno 52 a Torino e in diretta streaming su https://www.facebook.com/FondazioneAmendola/
Introduzione
Gianni Cerchia
Direttore scientifico Fondazione Giorgio Amendola
Interventi
Magda Negri
già senatrice
Peppe Provenzano
Vice Segretario del Partito Democratico
Modera
Domenico Cerabona
Fondazione Giorgio Amendola