Dai medici condotti al Servizio Sanitario Nazionale – Una mostra sulla salute oltre la pandemia
Dai medici condotti al Servizio Sanitario Nazionale
Una mostra sulla salute oltre la pandemia
La creazione del Servizio Sanitario Nazionale, il 23 dicembre 1978, giunge dopo un percorso lungo i secoli passati, in cui il diritto alla salute per tutti ha fatto da filo conduttore nella storia d’Italia: a partire dai medici condotti, incaricati di garantire cure mediche gratuite per i poveri, passando attraverso l’assistenza sanitaria per malattie di particolare rilevanza sociale, come la malaria e la tubercolosi, giungendo poi alle Casse Mutua Malattie, il servizio sanitario pubblico si è progressivamente esteso a quasi tutta la popolazione; parallelamente si sviluppava tra i cittadini la consapevolezza del diritto all’assicurazione contro le malattie, che portò fin dalla prima metà dell’Ottocento alla creazione delle Società di Mutuo Soccorso per i lavoratori.
La Valorizzazione e la difesa del Servizio Sanitario Nazionale sono gli obiettivi di una mostra che racconta la sua storia e che oggi, con la fase di emergenza sanitaria causata dalla pandemia ne evidenzia l’importanza e l’insostituibilità. Un cammino di trasformazione che ha portato le antiche condotte mediche agli attuali servizi e presidi che garantiscono il diritto alla salute universale.
Inoltre, la mostra promuove la conservazione e la conoscenza di un patrimonio di strumenti, oggetti, documenti pressoché sconosciuti, in alcuni casi unico al mondo, e spesso recuperato fortunosamente al degrado e all’oblio, che confluirà nel futuro Museo della Medicina dell’Università di Torino.
La Valorizzazione e la difesa del Servizio Sanitario Nazionale sono gli obiettivi di una mostra che racconta la sua storia e che oggi, con la fase di emergenza sanitaria causata dalla pandemia ne evidenzia l’importanza e l’insostituibilità. Un cammino di trasformazione che ha portato le antiche condotte mediche agli attuali servizi e presidi che garantiscono il diritto alla salute universale.
Inoltre, la mostra promuove la conservazione e la conoscenza di un patrimonio di strumenti, oggetti, documenti pressoché sconosciuti, in alcuni casi unico al mondo, e spesso recuperato fortunosamente al degrado e all’oblio, che confluirà nel futuro Museo della Medicina dell’Università di Torino.