Giovanni Perno “scriveva” con la sua Nikon. Fotoreporter della «Gazzetta del Popolo» dagli inizi degli anni Sessanta, Perno credeva nella fotografia di cronaca e nel suo valore di fonte storica. Nel libro 1945-1955: Dieci anni della nostra vita attraverso le immagini di Torino dopoguerra, ritrae la sua città, Torino, centrando con l’immediatezza dell’obbiettivo gli aspetti sociali più acuti e la cronaca degli anni Settanta e Ottanta. Dopo la chiusura della «Gazzetta del Popolo», cura il progetto del settimanale «Città». La famiglia ha voluto donare alla Fondazione Donat-Cattin il suo archivio e la raccolta di negativi e delle stampe utilizzate per la mostra “Giovanni Perno. Un obiettivo, una società” curata dai colleghi del Gruppo cronisti Piemonte e Valle d’Aosta nel 1987 agli Antichi Chiostri”. L’iniziativa Quando un mestiere diventa passione. La Torino di Giovanni Perno fa parte della rassegna di appuntamenti all’interno del Festival di Archivissima ed è dedicata a Francesco Cerchio, curatore della digitalizzazione del fondo. Un’importante occasione per raccontare l’attività di un fotografo bravo e appassionato insieme al lavoro condotto sul suo archivio.
Intervengono:
Mariapia Donat-Cattin: presidente Fondazione Carlo Donat-Cattin
Manuela Iannetti: direttrice di Archivissima
Valeria Mosca: archivista
Piero Bianucci: scrittore, giornalista scientifico
Filippo Paladini: storico
Per ulteriori informazioni: info@fondazionedonatcattin.it, tel. 011.547145.