Un partito di popolo – Il Partito Popolare in Piemonte e la sua classe dirigente
Lunedì 14 dicembre – Ore 18:00, Diretta streaming su facebook e sito della Fondazione Donat-Cattin
Negli anni del primo dopoguerra tra il reducismo, la crisi economica, il biennio rosso e l’avvento del fascismo una delle poche luci che si accesero nel panorama politico e sociale nel nostro Paese fu quello del partito dei Liberi e Forti pensato, ideato e realizzato da un giovane e minuto prete di Caltagirone, don Luigi Sturzo. Anche in Piemonte il partito di cattolici e uomini liberi e coraggiosi ebbe una breve ma molto intensa stagione dal 1919 al 1925 fino allo scioglimento imposto dalla dittatura fascista. Una ricostruzione puntuale, approfondita e polifonica è stata realizzata ed è oggi pubblica in un poderoso volume “Un partito di popolo. Il Partito Popolare in Piemonte è la sua classe dirigente” a cura di Bartolo Gariglio edito dalla Celid e dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin. Cesare Panizza, Alessandro Risso, Vittorio Rapetti, Nicoletta Fasano, Giorgio Aimetti, con Ernesto Billò, Giovanni Cornaglia, Gianfranco Maggi e Giampaolo Testa, Alberto Gemelli ed Elena Mandrino hanno ricostruito le vicende del Partito Popolare nelle province piemontesi, ripercorrendo attività amministrativa, rapporti sociali nelle città e nelle campagne, lotte sindacali e anche le debolezze interne di un partito grande ma molto diviso al suo interno, fino alla sconfitta determinata dalla violenza e dalle leggi liberticide del fascismo.
Introduce
Gianfranco Morgando – Direttore Fondazione Donat-Cattin
Interventi
Giorgio Aimetti – Giornalista
Guido Bodrato – Già parlamentare e ministro
Luigi Giorgi – Istituto Luigi Sturzo
Francesco Traniello – Università di Torino
Giorgio Vecchio – Università di Parma
Conclude
Bartolo Gariglio – Università di Torino e curatore della ricerca
Modera
Alberto Chiara – Caporedattore Famiglia Cristiana
Negli anni del primo dopoguerra tra il reducismo, la crisi economica, il biennio rosso e l’avvento del fascismo una delle poche luci che si accesero nel panorama politico e sociale nel nostro Paese fu quello del partito dei Liberi e Forti pensato, ideato e realizzato da un giovane e minuto prete di Caltagirone, don Luigi Sturzo. Anche in Piemonte il partito di cattolici e uomini liberi e coraggiosi ebbe una breve ma molto intensa stagione dal 1919 al 1925 fino allo scioglimento imposto dalla dittatura fascista. Una ricostruzione puntuale, approfondita e polifonica è stata realizzata ed è oggi pubblica in un poderoso volume “Un partito di popolo. Il Partito Popolare in Piemonte è la sua classe dirigente” a cura di Bartolo Gariglio edito dalla Celid e dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin. Cesare Panizza, Alessandro Risso, Vittorio Rapetti, Nicoletta Fasano, Giorgio Aimetti, con Ernesto Billò, Giovanni Cornaglia, Gianfranco Maggi e Giampaolo Testa, Alberto Gemelli ed Elena Mandrino hanno ricostruito le vicende del Partito Popolare nelle province piemontesi, ripercorrendo attività amministrativa, rapporti sociali nelle città e nelle campagne, lotte sindacali e anche le debolezze interne di un partito grande ma molto diviso al suo interno, fino alla sconfitta determinata dalla violenza e dalle leggi liberticide del fascismo.
Introduce
Gianfranco Morgando – Direttore Fondazione Donat-Cattin
Interventi
Giorgio Aimetti – Giornalista
Guido Bodrato – Già parlamentare e ministro
Luigi Giorgi – Istituto Luigi Sturzo
Francesco Traniello – Università di Torino
Giorgio Vecchio – Università di Parma
Conclude
Bartolo Gariglio – Università di Torino e curatore della ricerca
Modera
Alberto Chiara – Caporedattore Famiglia Cristiana